Capodanno di condivisione con oltre trecento senzatetto
Un addio al 2013 all’insegna della solidarietà anche quest’anno all’istituto Graziani di Bassano, che ha ospitato la decima edizione del Capodanno di condivisione, organizzato da un centinaio di volontari e supportato dall’associazione Iess di Rossano Veneto. L’evento, inaugurato nel 2004, ha dato la possibilità a più di 300 senzatetto e persone sole o in difficoltà economiche di festeggiare l’arrivo del 2014 in un clima di calore e di festa.
I numeri del meeting sono in crescita fin dalla sua nascita. Ormai l’organizzazione è certosina: i volontari si incontrano fin da novembre per suddividersi i compiti e le varie attività che vanno dall’accoglienza, al lavoro in cucina, al servizio ai tavoli, fino allo spazio bambini e alla disposizione degli addobbi. II cenone viene realizzato a costo zero, raccogliendo il necessario nei supermercati tramite una colletta alimentare oppure grazie alle offerte di ristoranti e gastronomie. Al termine della ricca cena non è mancato, come ogni anno, il tradizionale e gettonatissimo gioco della tombola, arricchito da diversi premi anch’essi messi in palio da volontari, negozianti, ditte. Immancabile il momento musicale animato quest’anno dalla giovane Unionjack acoustic band, che ha fatto cantare e ballare sulla stessa pista tutte le nazionalità, bambini compresi, facendo emergere più di qualche inaspettato talento. Tra dj improvvisati, ballerine scalze e musica dal vivo, la serata si è animata ancor più dopo il brindisi di mezzanotte, contornato da uno spettacolo pirotecnico molto apprezzato.
«La cosa più bella del Capodanno di condivisione - afferma Sara Dalla Costa, 21 anni, al suo terzo anno come volontaria - è la possibilità di riunire alla stessa tavola persone di diverse età, nazionalità, condizioni sociali. Per me Che sono propensa a confrontarmi con culture nuove, questa modalità di festeggiare è davvero meravigliosa e arricchente».
«Mettere assieme tante persone cosi differenti tra loro - aggiunge Enrico Munaretto, da quest’anno nel gruppo organizzazione - rappresenta un impegno e una responsabilità notevoli, soprattutto se si fa parte del cuore dell’organizzazione, ma dà anche molta soddisfazione, perché la serata che ne esce, come si è visto, è unica nel suo genere».
In Capodanno “alternativo” non è facile individuare ospiti e ospinanti. Ad ognuno viene appeso al collo un cartellino colorato con il nome, per il resto non ci sono distinzioni: tutti, almeno per una notte, sono sullo stesso piano, senza differenze.
«Una bellissima esperienza - affermano molti giovani volontari, matricole dell’evento - che merita di essere ripetuta, Siamo stanchi, ma felici».
La festa è terminata concretamente alle prime luci del mattino perché molti volontari sono rimasti a pulire e riordinare i locali dell’istituto. Grazie al loro instancabile impegno per centinaia di bisognosi il 2014 è iniziato all’insegna dell’allegria e della positività.