31 dicembre all’insegna della solidarietà all’istituto Graziani col gruppo Iess dedicato a chi altrimenti non potrebbe festeggiare
In 400 al Capodanno di condivisione
Un Capodanno vario per i bassanesi, che hanno optato per diverse modalità di festa. Chi ha brindato all’anno nuovo in piazza, chi ha salutato il 2015 in cene intime o in compagnia di amici. Ultimo dell’anno all’insegna della solidarietà invece all’istituto Graziani per l′11. edizione del Capodanno di condivisione organizzato all’interno della struttura in via Cereria in collaborazione con l’associazione Iess di Rossano Veneto. Quattrocento i partecipanti, tra volontari e ospiti, per una serata all’insegna di balli, giochi e spettacoli di magia per bambini. «L’iniziativa - spiegano i promotori - è nata nel 2004 coinvolgendo una settantina di persone ed è andata sempre crescendo. L’obiettivo è dedicare una serata a chi non festeggerebbe altrimenti il Capodanno a causa di problemi economici o personali».
Per preparare l’happening occorrono settimane di tempo. «Il cenone - precisano gli organizzatori - viene realizzato a costo zero, raccogliendo i generi necessari nei supermercati con il metodo della colletta alimentare. Altri cibi già pronti vengono forniti da ristoranti e gastronomie. Siamo rimasti molto soddisfatti della disponibilità offerta dai supermercati e dalla risposta generale, nonostante la crisi, segno che la solidarietà non viene meno. Anche gli oggetti messi in palio per la tradizionale tombola - puntualizzano - sono il frutto delle generose donazioni di aziende, negozianti e privati».
La preparazione, anche psicologica, dei volontari che partecipano all’evento, ha inizio in autunno. «Ci si incontra periodicamente - illustrano i responsabili - per condividere il senso e gli obiettivi della festa e per organizzare al meglio i gruppi di lavoro tra cucina, addobbi, servizio, spazio bambini, accoglienza e altro. La sera del 31 - annota Micol Bozzoni - ognuno cerca di ritagliarsi uno spazio per mangiare e parlare con gli ospiti, mettendo a frutto lo spirito di condivisione». Nessuna differenza tra ospiti e volontari: tutti con un cartellino al collo indicante il nome di battesimo, per una serata all’insegna dell’amicizia. «Personalmente - sottolinea Micol - sono felice di aver potuto iniziare l’anno con persone così meravigliose».