L’INIZIATIVA. II Capodanno di condivisione

La festa al Graziani
«Chi è più debole non è lasciato solo»

Zanotto: «Circa 300 partecipanti. Una rete solidale fondamentale»

Trasformare una festa dai tratti spesso commerciali in un momento carico di senso. Lo dicono i volontari, oltre cento, al Capodanno di condivisione promosso dall’associazione “Iess” a favore dei più deboli all’istituto Graziani. Volontari come Lorenza Dalla Ca’ che si è presa un anno sabbatico per dedicarsi agli altri, come accaduto a S. Silvestro. «Quando cominci a donare qualcosa di tuo - dice -, fosse anche solo il tempo, ricevi gratificazioni inattese. Per questo sono qui. È la mia prima esperienza con il Capodanno di condivisione, posso già assicurare che ce ne saranno molte altre». Per una matricola, un veterano come Valerio Ventrice, prossimo alle dieci edizioni. «La felicità aumenta quando la dividi con gli altri - commenta - e, soprattutto, qui nessuno ti giudica o ti chiede la “performance”. Ognuno mette in comune ciò che preferisce e, un passo alla volta, si fa un bel cammino». «Gli ospiti sono stati circa trecento - spiega la presidente dell’associazione Chiara Zanotto -, ma ognuno di noi può trovarsi ad attraversare un momento di difficoltà. Ecco allora che la costruzione di una rete e la presenza di persone che ti dicono “non ti lascio solo” sono fondamentali».